Apparso sulla "Nuova Antologia" fra il settembre e I'ottobre del 1936, pochi mesi dopo la morte dell'autrice, "Cosima" occupa un posto singolare nella produzione di Grazia Deledda. Piu che un romanzo il libro infatti e un vera e proprio resoconto autobiografico, in forma romanzata, che dalla fanciullezza giunge alle prime affermazioni letterarie della scrittrice e si conclude con la partenza da Nuoro e dal chiuso ambiente provinciale. La narrazione dell'infanzia e della giovinezza procede mescolando con grande suggestione il realismo e I'evocazione visionaria, rievocando il ricordo della pace arcaica e patriarcale della famiglia presto turbato dalle tormentate vicissitudini della vita, I'ingenua sincerita dei primi amori e la chiusa e opprimente atmosfera paesana. Ma sopra ogni cosa, come sempre, domina il fascino potente di una terra aspra e selvaggia e della sua gente cruda e passionale, capace di dar vita a straordinarie, magiche leggende e a sanguinose e avvincenti epopee popolari.

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